venerdì 1 luglio 2016

Viaggiare nel Regno Unito al tempo della Brexit

“E adesso cosa succede?”. Ce lo siamo chiesti tutti, a proposito del referendum che sancisce la volontà della Gran Bretagna di lasciare l'Unione Europea.


È trascorsa una settimana e nel frattempo ho pensato a come questa decisione impatterà su chi va in Uk in vacanza o per viverci (e si sa, noi italiani siamo tanti).  


In altre parole: cosa cambierà per chi vuole visitare il Regno Unito?



Provo a rispondere in base a ciò che ho letto, alle fonti che ho consultato e alle previsioni per l'immediato futuro. Certamente sono in molti ad aver già prenotato un viaggio in Uk, ho letto che in tutto il 2016 si calcolano 34 milioni di turisti in viaggio per piacere o lavoro.


Per questa estate non cambierà nulla, cioè si potrà viaggiare con la sola carta d'identità o il passaporto (occhio però alla scadenza prolungata sulla carta d'identità, in Uk fanno parecchi problemi su quelle dov'è presente il timbro), ed è valido il tesserino sanitario per ricevere assistenza in caso di necessità.

Londra panorama
By Diliff (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons
 
L'uscita vera e propria del Regno Unito avverrà nei prossimi 2 anni e presumibilmente sarà stilato un nuovo accordo tra l'UE e il Regno Unito per regolamentare gli ingressi ed eventualmente prevedere l'obbligo del Visto.


C'è da dire che i visti complicherebbero i viaggi a livello burocratico e comporterebbero anche una maggiore attesa alle dogane aeroportuali, una notizia di certo non incoraggiante.  


Conviene partire adesso per Londra?  



Uno degli effetti della Brexit è la svalutazione della sterlina: ciò comporta che per ora una città come Londra è un po' meno cara e quindi questo potrebbe essere il momento giusto per partire e visitare una delle mete più richieste al mondo.  


Ciò che preoccupa un po' tutti, però, è il destino delle compagnie aeree low cost. Proprio oggi è stata diffusa la notizia che Easy Jet avrebbe chiesto un certificato di vettore aereo in un altro Paese europeo: http://www.repubblica.it/economia/2016/07/01/news/la_brexit_non_piace_a_easyjet_addio_londra_il_vettore_chiede_asilo_in_un_altro_paese_ue-143194892/?ref=HREC1-6 .  
Questo passo è necessario per poter continuare a effettuare le tratte esistenti, perché quando l'Uk sarà effettivamente fuori dall'Ue bisognerà ricontrattare tutti i diritti di volo. Uno studio dell’Associazione britannica degli agenti di viaggio, peraltro, prevede nel prossimo futuro un aumento dei prezzi dei voli da e per il Regno Unito e una diminuzione di questi ultimi a causa delle incognite burocratiche e legislative.   Non bisogna allarmarsi, comunque: non credo che alla Gran Bretagna convenga rendere la vita difficile ai turisti e a chi vorrebbe lavorare lì. Nel frattempo occorre informarsi e organizzare in ogni dettaglio il proprio viaggio nella “perfida” Albione!
Londra Tower of London

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